27 gennaio, giornata mondiale della memoria
“’E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire’, scrisse Primo Levi ne ‘I sommersi e i salvati’.
Memoria per la Shoa, la pianificata segregazione prima e sterminio poi di un gruppo di persone, non solo come doveroso racconto storico ma come monito soprattutto per le giovani generazioni. Lo sanno bene i nostri volontari che con il loro operato ricordano a tutti l’importanza fondamentale del Diritto Internazionale Umanitario e delle convenzioni di Ginevra. Sono ancora troppi gli esseri umani perseguitati, ghettizzati, sfruttati e discriminati per il loro genere o per il loro credo religioso, per la loro razza o per la propria condizione sociale. Il nostro Movimento, custodendo e interpretando in ogni sede e in ogni luogo i 7 principi fondamentali che lo ispirano, si pone attivamente a servizio dei più deboli e di tutti coloro i quali sono costretti a vivere ai margini della società. (Avv. Francesco Rocca, 27 gennaio 2017)
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto. è stato così designato il 1º novembre 2005 dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto. In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa.
Ci piace ricordare le parole del presidente Francesco Rocca nel giorno della giornata della memoria del 2018.
Sono passati diciotto anni dall’istituzione della Giornata della Memoria: una commemorazione doverosa che, oggi più che mai, ha l’importante compito di custodire e divulgare un’epocale tragedia avvenuta oltre settant’anni fa, quella della Shoa. Oggi bisogna far sì che l’Olocausto rimanga un monito per le giovani generazioni, perché altro non è che l’atroce testimonianza di gravissime violazioni dei diritti umani e prevaricazioni della libertà cui, ancora oggi, assistiamo impotenti: troppi, infatti, sono gli Olocausti contemporanei. Lo sanno bene i nostri volontari e tutti gli operatori della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che, spinti dalla passione e dall’impegno su tutto il territorio nazionale e nel mondo, con il loro operato testimoniano l’importanza fondamentale del Diritto Internazionale Umanitario e delle Convenzioni di Ginevra. Il nostro Movimento, custodendo e interpretando in ogni sede e in ogni luogo i 7 Principi che lo ispirano, si pone attivamente a servizio dei più vulnerabili, di tutti coloro i quali sono costretti a subire violenze e abusi. Ecco perché ancora oggi, parafrasando Primo Levi, “L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”. Avv. Francesco Rocca, Presidente della CRI, 27 gennaio 2018