Carabinieri in ambulanza?
Interessante serata a Rovereto con gli operatori della Centrale Unica per l’Emergenza
Per come siamo sempre stati abituati in Italia, il numero di telefono 112 è associato all’Arma dei Carabinieri. Con l’entrata in vigore del numero unico europeo per l’emergenza dovremo imparare a cambiare il nostro riferimento.
Già da tempo l’Unione Europea aveva dato precise indicazioni legislative per l’unificazione del numero unico per qualsiasi tipo di emergenza, progressivamente introdotto in diversi Paesi. Anche in Trentino è, nel giugno dello scorso anno, diventato realtà.
Cosa cambia? Per il cittadino assolutamente niente, anzi. È più semplice allertare il soccorso in qualsiasi tipo di emergenza, senza doversi porre le domande relative alle competenze, che prima potevano essere avvertite come “compartimenti stagni”.
Chi risponde? Il 112 italiano è stato concepito sul modello di un centralino “laico”, a cui risponde un operatore il cui compito è quello di essere il primo riferimento e fare da tramite tra il chiamante e il soccorso specifico di cui ha bisogno. Il suo obiettivo è quello di identificare il chiamante, localizzarlo e capire a quale “centrale di secondo livello” assegnare la sua chiamata. Chi sono, dove sono, di cosa ho bisogno sono le semplici informazioni che dovremmo abituarci a dare nel momento in cui ci rivolgiamo al numero unico 112. Ulteriori informazioni sull’ evento, eventuali indicazioni di tipo sanitario o altri dettagli dovranno essere comunicati al secondo operatore con cui entreremo in comunicazione.
Non dobbiamo temere che i tempi di gestione della nostra emergenza si allunghino. Dalla sua introduzione, che ha dovuto ovviamente affinare e migliorare la propria operatività con la pratica e l’esperienza quotidiana, i tempi di risposta della nuova Centrale operativa sono sotto i quattro secondi.
Ottimizzazione delle risorse, disponibilità di moderni strumenti di localizzazione del chiamante, accessibilità del sistema per portatori di handicap o stranieri, sono alcune delle caratteristiche che rendono il nuovo sistema di risposta alle richieste di emergenza all’avanguardia per un territorio, come quello trentino, estremamente sensibile ai temi e sempre pronto a migliorare i suoi standard. (sm)