Bilancio 2018 promosso in assemblea
È stata una assemblea molto vivace quella che venerdì scorso ha visto riuniti i soci del Comitato di Trento alle cantine Ferrari dei fratelli Lunelli, a Ravina. Presenti moltissimi volontari, il consiglio al completo, i delegati tecnici di area e in rappresentanza del comitato provinciale la vice presidente e un consigliere. L’assemblea è iniziata con la consueta lettura dei principi da parte dei giovani e con la rilettura delle regole dell’assemblea e del dibattito.
Il presidente ha quindi presentato i punti all’ordine del giorno: approvazione del verbale dell’assemblea precedente, approvazione del bilancio consuntivo, presentazione dei numeri per il bilancio sociale, varie ed eventuali.
Approvato il verbale con una manciata di astenuti, il direttore amministrativo ha dato rilettura dei numeri del bilancio consuntivo del 2018. Dopodiché il presidente ha spiegato che il 2018 è stato un anno difficile con la riforma del terzo settore, l’entrata in vigore del GDPR e delle nuove regole per la gestione dei dipendenti che nell’anno appena trascorso non hanno inoltre goduto per il primo anno degli sgravi fiscali previsti per i primi 3 anni da nuovi assunti. Nel 2018 inoltre al comitato è stato chiesto uno sforzo straordinario per coprire le lacune di personale di cui l’APSS non è riuscita a programmare il rimpiazzo in tempo lasciando Trentino Emergenza con penuria di personale e di equipaggi. Per far fronte a questo problema, in attesa di preparare e formare nuovi assunti, il comitato e le altre associazioni di soccorso hanno risposto alla chiamata della PAT che tramite un accordo ponte ha stipulato un contratto temporaneo per assegnare chiedere alle associazioni mezzi ed equipaggi di supporto. La presenza di queste nuove ambulanze ha reso necessaria l’assunzione di nuovi dipendenti che hanno gravato sulle casse del comitato ben più di quanto la convenzione ponte potesse pagare. Questa per il presidente è stata una scelta ponderata e condivisa anche con le altre associazioni presenti al tavolo della APSS, decisa per aiutare l’azienda pubblica a superare il momento difficile e garantire comunque un servizio di soccorso con un numero congruo di ambulanze, soprattutto nelle periferie della provincia. Il presidente ha ribadito la natura di ONLUS del comitato che ha il compito di far quadrare i conti e di utilizzare i ricavi della convenzione per garantire servizi sul territorio. Ha inoltre ricordato che questo è il primo mandato del comitato che quando è stato formato è partito con le casse vuote senza ristorni dal comitato nazionale che nel passaggio da pubblico a privato a requisito tutti i conti correnti dei comitati e che ha dovuto costruire nel tempo la sua solidità finanziaria. È stata poi letta una lettera del presidente del comitato provinciale nella quale si ringraziano i volontari e i dipendenti del comitato per il grande lavoro svolto sottolineando la compattezza dei tre comitati locali e di quello provinciale nell’essere Croce Rossa e che la convenzione è importante per l’associazione ma che deve essere inevitabilmente ricalcolata perché con le spese che si debbono sostenere, gli introiti che ne derivano sono insufficienti per mantenere la presenza della Croce Rossa in tutto il territorio. Commentando la lettera il presidente ha ribadito che la sua volontà è quella di mantenere con il sacrificio dei gruppi più forti la presenza di Croce Rossa nei gruppi più deboli ma anche più importanti dal punto di vista del valore sociale sul territorio.
C’è stato poi l’intervento del revisore dei conti che ha spiegato la sua relazione soffermandosi sul fatto che il comitato sta operando in equilibrio finanziario così come lo statuto di ONLUS impone, senza puntare al profitto ma producendo valore con una programmazione che si rinnova di anno in anno. Ha ribadito che gli scostamenti derivati tra il bilancio previsionale e quello consuntivo siano dovuti alla riprogrammazione degli investimenti dovuta alla stipula dell’accordo ponte con l’APSS e agli investimenti, come l’acquisto delle ambulanze e dei materiali per la formazione, che nel corso del 2019 e degli anni a venire garantiranno una diminuzione di spese in queste voci.
Si è poi aperto il dibattito dando voce ai soci con domande tecniche sul bilancio che hanno coinvolto il revisore dei conti. Questo ha spiegato che la riduzione di risorse finanziarie è dovuta agli investimenti per l’acquisto di nuove ambulanze e attrezzature ossia ad invenstimenti e non all’aumento della spesa. Ha anche spiegato che il bilancio deve essere vagliato e votato dai soci perché potrebbe essere che i soci sono a conoscenza di situazioni finanziarie non aderenti al bilancio presentato. In quel caso il socio ha modo di votare con voto sfavorevole all’approvazione del bilancio: di fronte ad alcune domande relative al giudizio sul bilancio ha spiegato che un voto negativo deve essere sempre motivato in maniera oggettiva ossia indicando voci che non sono coerenti.
Altri volontari hanno chiesto la parola lamentando in alcuni casi che secondo loro il presidente e il consiglio non sono attenti alle esigenze di alcuni gruppi e che è invece più sensibile alle richieste di altri. Il presidente ha risposto che la gestione del comitato si basa sui principi di equità e di necessità. Laddove si ravvisano situazioni di effettiva urgenza il comitato ha sempre risposto velocemente alle esigenze, utilizzando criteri di programmazione di spesa in altri casi. Qualche volontario ha mostrato perplessità sulla gestione economica chiedendo rendiconto di alcune scelte come per esempio quella di investire in gruppi dove la convenzione chiaramente non riesce a coprire i costi e lamentando che così facendo i loro gruppi venivano danneggiati e privati di possibili risorse. Il presidente ha risposto ribadendo che tutti i gruppi lavorano per il bene del comitato e il comitato risulta sano e raggiunge i suoi obiettivi se riesce a garantire servizi già presenti. La presenza della Croce Rossa in tutto il territorio, soprattutto nelle periferie della provincia dove spesso i gruppi non sono autosufficienti, è indispensabile. Il comitato, ha spiegato, potrebbe risolvere i problemi di eccessivi costi tagliando i gruppi in deficit, privando così la comunità di 8/9 gruppi ma ribadendo che questa non è certo la politica di questo consiglio che invece crede nella necessità che i gruppi più forti finanziariamente, che nel corso del suo mandato non hanno mai esposto pretese maggiori o fatto valere la loro forza, sostengano i gruppi più deboli per garantire la presenza della Croce Rossa laddove nessun altro presidio è presente e altre associazioni non trovano economicamente vantaggioso investire.
La discussione si è quindi protratta ben oltre il previsto fino ad occupare quasi tutto il tempo a disposizione. La decisione è stata dunque quella di procedere alla votazione del bilancio consuntivo del 2018 per poi aggiornare l’assemblea a una data futura per discutere i punti all’ordine del giorno rimasti in sospeso.
Il bilancio è stato approvato a larga maggioranza, con 27 astenuti, 6 contrari e 10 assenti e 122 favorevoli.