Arrivederci alla prossima neve
Il soccorso piste provinciale attraverso gli occhi di Silvia Marchesi
Dopo una giornata stratosferica come quella di oggi, è il caso di dirlo: la primavera è arrivata e la “bianca signora” che ancora ricopre le vette delle nostre amate montagne, ha ormai le ore contate.
A conclusione di una stagione ricca di neve come quella di quest’anno, è doveroso fermarsi a pensare a quello che abbiamo passato, alle meravigliose giornate sugli sci che hanno reso elettrizzante questo nostro inverno e a chi, silenziosamente, giorno dopo giorno, ha vigilato con pazienza e dedizione sulla nostra incolumità, pronto ad intervenire tempestivamente in caso di cadute, incidenti e gravi infortuni.
Solo per i lettori di www.critn.it, un’intervista speciale a Silvia Marchesi, referente provinciale del soccorso piste di Croce rossa italiana che, con la sua passione e la sua esperienza, saprà senza dubbio fornirci una panoramica completa ed entusiasmante su questa interessante attività.
Che ruolo ricopri all’interno di Croce rossa italiana? Sono la referente provinciale del soccorso piste: mi occupo di organizzare i corsi per i nuovi operatori, di programmare gli aggiornamenti annuali di tutti i nostri operatori, di fissare le visite mediche e soprattutto di pianificare le varie stagioni (quante e quali convenzioni siglare, come coprire i turni ecc.).
Da quanto tempo ricopri questo ruolo e da quanto tempo fai parte del soccorso piste? Se non erro, sono nel soccorso piste dal 2005. Per anni sono stata operatrice semplice finché, nel 2009, l’allora referente provinciale mi ha chiesto di subentrare a lui e io ho accettato con entusiasmo!
Perché hai scelto di specializzarti in questo ambito? Perché adoro sciare e così potevo unire l’utile al dilettevole. Non nego che il corso è stato duretto e mi ha vista impegnata parecchio ma direi proprio che… ne è valsa la pena!
Sei entrata a far parte della Croce rossa con l’intento di unirti subito a questo speciale corpo o l’interesse è nato in un secondo momento? No, assolutamente. A dire il vero quando mi sono iscritta al corso base di Croce rossa non sapevo nemmeno ci fosse questa specializzazione: l’ho scoperta strada facendo e ho iniziato a interessarmi.
Quanti soccorritori per piste conta il Comitato di Trento? Ad oggi la nostra sezione conta 23 volontari. Trattandosi di un’attività provinciale, tuttavia, è più corretto affermare che con Altipiani e Fassa al momento in Trentino ci sono circa 32 operatori attivi.
Dove operate? Con quale frequenza? Operiamo quotidianamente, da inizio a fine stagione, in Val di Fassa (Moena, Alpe Lusia e Canazei Belvedere) mentre siamo presente tutti i fine settimana e durante i periodi festivi (Natale, Capodanno, Carnevale ed eventualmente Pasqua) sul Monte Bondone e a Lavarone.
Oltre alla funzione di soccorritori svolgete altre funzioni? Oltre al soccorso ci occupiamo del trasporto a valle del paziente (con toboga o in motoslitta a seconda delle località e del tipo di trauma).
Prestate soccorso anche durante manifestazioni sportive ed eventi di prestigio? Se sì, quali? Generalmente prestiamo soccorso a gare FIS in Tonale ma anche ad eventi di taratura mondiale come l’Alpe Cimbra FIS World Cup (ex Trofeo Topolino) sulle nevi di Folgaria.
Quali caratteristiche dovrebbe avere un soccorritore che opera su pista da sci secondo te? Due sono le caratteristiche imprescindibili per essere un buon soccorritore su pista: saper sciare bene ovvero avere un’ottima padronanza degli sci e avere entusiasmo per le attività all’aria aperta: che ci sia sole o bufera i soccorsi devono essere fatti.
Che tipo di formazione deve seguire un volontario che vuole entrare a far parte di questo corpo? Occorre essere un volontario di Croce rossa con abilitazione TSSA (trasporto sanitario e soccorso in ambulanza), dopodiché è indispensabile il superamento di selezioni atte a valutare la capacità sciistica del volontario. Superate queste prove, si ha accesso al corso (generalmente sono 8/9 giornate interamente sulla neve dove vengono impartite principalmente nozioni di trasporto e soccorso su terreno innevato, nivologia e meteorologia, soccorso in valanga, approfondimenti su traumatologia e sindrome da assideramento) alla fine del quale è previsto un esame.
Pensando alle situazioni che hanno richiesto il tuo intervento, c’è qualche cattivo costume che hai visto più volte e che ti senti di segnalare per sensibilizzare e informare i lettori dell’articolo? Sicuramente l’utilizzo del casco. Ci sono ancora moltissime persone, soprattutto adulte che, visto l’obbligo vigente di indossare il casco solo per i minori di 14 anni, vedono questo strumento come qualcosa di superfluo ma, in realtà, può fare davvero la differenza e salvare la vita.
Altra cosa è sicuramente la velocità: è capitato, nonostante siano state prese tutte le opportune precauzioni, che durante un soccorso, per colpa della velocità, una terza persona travolgesse infortunato e soccorritore facendosi a sua volta del male.
Una stagione densa di interventi per Silvia Marchesi e gli altri operatori del soccorso piste di Croce rossa italiana dunque, una stagione che ci ha permesso di divertirci senza pensieri, ben consapevoli che, in caso di infortunio, un operatore sarebbe certamente arrivato con i suoi sci per portarci aiuto.
La primavera è arrivata, gli impianti sciistici stanno lentamente chiudendo, la gente inizia a riporre gli sci in soffitta e noi salutiamo i nostri “angeli custodi di rosso vestiti” con un grande… arrivederci alla prossima neve! (jr)