Partita l’attività per le persone senza dimora di Trento
Preceduta da alcuni incontri formativi fatti dalla referente dell’attività Cristina è iniziata sabato scorso con la prima uscita l’attività Unità di Strada. Erano 5 i volontari che, oltre a coperte, bevane calde, qualche cosa da mangiare e qualche genere di prima necessità per l’igiene personale e la cura del corpo, hanno caricato sul pulmino molto entusiasmo e molta curiosità. Sì perché è la prima volta che si porta a Trento questa iniziativa, già molto presente in altre città d’Italia e che porta i volontari della CRI a visitare i luoghi nascosti e dimenticati delle città dove alcune persone si sono trovate loro malgrado o per scelta personale a vivere la loro vita in spazi e situazioni al margine della società dei più. Ecco quindi che Carlo, volontario del gruppo di Levico, specializzato in Persone Senza Dimora è stato il capo squadra di questa prima uscita. Con lui c’erano Renata e Aida, volontarie del gruppo di Trento con qualifica di Operatore Psico Sociale, insieme a Maria Rita del gruppo di Mezzocorona e Marco quale “accompagnatore” e delegato del comitato per le attività sociali del nostro Comitato.
Il percorso, definito insieme all’ufficio dei servizi sociali non decentrati del comune di Trento, ha portato i volontari partiti dalla sede del gruppo di Trento in via Muredei a fare un saluto agli ospiti della Opera Bonomelli, una delle varie realtà che si occupa di ospitare durante la notte alcune persone senza dimora fornendo un letto caldo, una doccia e qualche cosa di rifocillante da mettere sotto i denti in zona ex Italcementi. Lungo via S.Croce la seconda tappa è stata casa S. Maria, un’altra struttura che a Trento ospita persone bisognose di un letto caldo. Un breve saluto e poi i volontari hanno preso il sentiero che porta al parco S.Chiara dove hanno incontrato 2 persone, un uomo e una donna che si preparavano a passare lì la notte, e hanno parlato un po’ con loro.
Ritornati al furgone, il quintetto si è spostato nell’altra zona segnalata dal comune per questo primo periodo di servizio, vicino al quartiere Albere. Qui i volontari non hanno incontrato persone ma solo traccie della loro presenza come giacigli di cartone, bottiglie, borse con vestiti etc. Al rientro due ragazzi si sono fermati a parlare con i volontari raccontando un po’ della loro esperienza per strada.
Una serata importante per il comitato e per le attività di inclusione sociale perché sicuramente darà il via a un servizio che si spera possa durare nel tempo e crescere pian piano con l’acquisizione dell’esperienza necessaria nei volontari. (le)