Su di noi nel Sistema Archivistico Nazionale
In occasione della giornata archivistica nazionale dedicata ai documenti audio-video, abbiamo fatto un giro sul portale del SAN (sistema archivistico nazionale) e abbiamo curiosato per scoprire che risorse vi sono catalogate che parlano, in un certo senso, della nostra storia: della Croce Rossa in Trentino.
Abbiamo trovato queste interessanti testimonianze.
Croce Rossa Austriaca società filiale di Cavalese, Cavalese, 1882 – [1919]
Una prima sezione maschile della Società filiale patriottica di soccorso venne istituita a Cavalese nel 1882. La sede centrale si trovava a Innsbruck.
Lo scopo della Società era di organizzare l’attività sociale per aiutare, in caso di guerra, i combattenti ammalati o feriti. La filiale di Cavalese era preposta alla raccolta, all’allestimento e alla distribuzione di biancheria, vestiti, bende e pasti e alla promozione della cura volontaria degli ammalati. In tempo di pace i soci della filiale si impegnavano a versare la metà degli introiti in denaro alla sede centrale. Si versava per l’iscrizione una quota annuale e i soci si impegnavano a promuovere mediante prestazioni personali gli scopi statutari.
Dal 1894 si costituirono sezioni femminili e maschili in molte località limitrofe a Cavalese. Durante la prima guerra mondiale la Società svolse un intenso lavoro di aiuto e soccorso ai soldati che transitavano nella valle.
Gli organi sociali erano l’Assemblea generale, che produceva annualmente un rapporto finale e consuntivo, la Giunta sociale, che si occupava degli affari della società, e il Presidio composto da un presidente e un vicepresidente. La carica di presidente era molto spesso ricoperta dal curatore d’anime locale.
Il fondo raccoglie la documentazione appartenente alla Società filiale della Croce Rossa di Cavalese depositata nell’archivio della parrocchia di Cavalese. Il fondo è strutturato in due serie comprendenti i registri degli iscritti e i registri dei verbali delle riunioni della società.
Il carteggio dell’associazione relativo al periodo che va dal 1914 al 1917 si trova in “Fondo cartaceo della parrocchia di Cavalese”, “Carteggio e atti”, b. 69.
Per la consultazione dei documenti d’archivio è necessario richiedere preventivamente l’autorizzazione dell’Archivio Diocesano Tridentino (tel. 0461 891113, e-mail archivio@diocesitn.it).
http://san.beniculturali.it/web/san/avanzata-scheda-soggetto-produttore?SAN_ID=san.cat.sogP.92535&id=92535
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Ospedale da Campo 084, Rovereto, [1916 – 1918]
Il sistema medico militare italiano che durante il periodo della prima guerra mondiale si preoccupava del trasporto, la cura e il ricovero di oltre due milioni e mezzo di feriti e ammalati era gestito dal Corpo della Sanità militare e dalla Croce Rossa Italiana costituiti da personale medico e da infermiere volontarie (1). Di norma l’unità che operava al fronte era la “Sezione di Sanità” diretta da un medico chirurgo, operante a livello di reggimento di fanteria; quest’ultima, a sua volta, si divideva in due reparti di sanità comandati da un tenente medico chirurgo affiancato da due subalterni, da un cappellano militare e da circa trenta militari infermieri, portaferiti e barellieri suddivisi in squadre da dieci elementi. Dietro le prime linee si trovavano generalmente postazioni per una prima medicazione di emergenza dove venivano prestati i primi soccorsi per consentire ai feriti di raggiungere a piedi, su muli o con altri mezzi gli ospedali da campo più vicini. In questi ospedali di primo intervento si operavano le cure di emergenza con fasciature e somministrazioni di farmaci come la morfina e l’adrenalina, si rispedivano al fronte i soldati ritenuti abili, si assistevano i moribondi e si mandavano nelle retrovie i feriti più gravi. I sopravvissuti che necessitavano di un periodo di convalescenza inferiore ai trenta giorni, venivano dirottati in altri ospedali da campo più grandi e attrezzati che solitamente erano ubicati in baracche, tendopoli o edifici quali scuole, ospedali civili, palazzi abbandonati. Durante il conflitto tutto il territorio delle retrovie si riempì di questi ospedali tanto da superare il numero di 450. L’ospedale da campo n. 084 era uno di questi ed era dislocato nei pressi di Rovereto; in esso venivano accolti militari appartenenti all’Esercito italiano feriti sul campo o affetti da patologie. Ne è testimonianza un registro di ricovero, rinvenuto tra le carte dell’archivio parrocchiale di Santa Maria del Carmine, dove sono annotati i nomi dei militari, il luogo di provenienza (in gran parte il sud Italia), i nomi dei genitori, il corpo di appartenenza, il grado e la diagnosi. Trascorso il periodo di ricovero veniva registrata l’eventuale dimissione per guarigione o per trasferimento nell’ospedale di Verona o, purtroppo per alcuni, la segnalazione dell’avvenuto decesso. Sul registro sono annotati anche alcuni nomi di militari appartenenti all’esercito austriaco, forse fatti prigionieri. L’attività dell’ospedale è attestata dal 1916 al 1918.
Le notizie sono tratte dal sito http://www.cimeetrincee.it/sanita.htm
http://san.beniculturali.it/web/san/avanzata-scheda-soggetto-produttore?SAN_ID=san.cat.sogP.93965&id=93965
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Società filiale della Croce Rossa di Ala, Ala, 1880 marzo 20 – [1926]
Il 20 marzo 1880 venne costituita ad Ala una “Società patriottica filiale di soccorso per militari feriti e ammalati” alla quale aderivano anche soci residenti a Borghetto e Pilcante. La società era affiliata a quella provinciale della Croce Rossa in Innsbruck alla quale, secondo disposizioni statutarie, versava come contributo annuale parte delle quote di adesione per il conseguimento degli scopi filantropici. Tra i soci fondatori vi era don Luigi Tomasoni che ricoprì, nel corso degli anni successivi, le più alte cariche della società, prima come vice presidente e poi come presidente. Nel 1914, in seguito a malattia, si vide costretto ad abbandonare la presidenza; così, il 7 agosto dello stesso anno, venne nominato presidente interinale della Croce Rossa di Ala il parroco Germano Dalpiaz. Alla morte di don Tomasoni si procedette alla consegna di tutti i documenti della società a don Dalpiaz: nelle mani del nuovo presidente il 15 ottobre 1914 passarono quindi lo statuto, i libretti bancari e gli atti d’archivio a partire dal 1880. Nel gennaio 1915, in seguito al trasferimento di don Dalpiaz, la cassa e la documentazione della società passarono in consegna al nuovo parroco don Davide Fontana(1). Delle sorti della Croce Rossa di Ala si trovano notizie fino all’anno 1926 negli atti prodotti in occasione delle nomine dei parroci, nei quali viene riportata la consegna dei libretti bancari della società(2).
(1) Cfr. “Archivio dell’Ufficio parrocchiale di Ala”, “Carteggio e atti ordinati”, fasc. 40, c. 76v.
(2) Cfr. “Archivio dell’Ufficio parrocchiale di Ala”, “Carteggio e atti ordinati”, fasc. 41, cc. 62 e 76.
http://san.beniculturali.it/web/san/avanzata-scheda-soggetto-produttore?SAN_ID=san.cat.sogP.92078&id=92078
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Österreichische Gesellschaft vom Roten Kreuze – Croce Rossa Austriaca. Società filiale di Tione
La società Croce Rossa fu istituita a Tione il 15 ottobre 1914 come filiale della società austriaca avente sede ad Innsbruck. La filiale di Tione abbracciava tutti i paesi del distretto politico di Tione, che già dai primi mesi del 1912 avevano dato parere positivo all’adesione. L’atto di costituzione della società fu assunto nella sala comunale di Tione alla presenza del capitano distrettuale Carlo Elsler e di 62 soci aderenti. L’assemblea proclamò presidente lo stesso capitano, che invitò i soci alla nomina della direzione (“giunta”) sociale; l’arciprete Donato Perli, membro eletto della direzione, venne acclamato presidente della Giunta sociale. In tempo di guerra lo scopo principale che la società si prefiggeva era quello di portare aiuto ai militari feriti o ammalati, ma si pensava soprattutto ai tempi di pace, dove l’aiuto della società sarebbe stato importante in casi di straordinaria miseria o di disgrazie occorse ai civili. Al 31 dicembre 1917 la società contava quasi 800 iscritti, con sezioni sia maschili che femminili; i soci versavano annualmente una tassa di due corone. In conseguenza del passaggio del Trentino allo stato italiano, la filiale della Croce Rossa di Tione passò alla Croce Rossa Italiana. L’ultima operazione amministrativa registrata dalla filiale austriaca di Tione è una entrata di cassa relativa al pagamento della quota annuale di iscrizione del comune di Iavré datata 17 settembre 1918 (1). L’arciprete Donato Perli il 23 agosto 1919 annotò sul vecchio registro di cassa che “la biancheria fu consegnata al reverendissimo arciprete di Condino (2) per essere distribuita ai bisognosi di colà”. Il 20 gennaio 1924 la cifra relativa al saldo di cassa della vecchia società fu devoluta a favore del fondo pro Ospedale di Tione.
(1) Cfr. Croce Rossa Austriaca. Società filiale di Tione, Registri di cassa, reg. 1.
(2) L’arciprete di Condino don Giacomo Regensburger era membro della direzione della società.
http://san.beniculturali.it/web/san/avanzata-scheda-soggetto-produttore?SAN_ID=san.cat.sogP.92094&id=92094
Scheda in formato PDF
Se riuscite a trovare qualche testimonianza della Croce Rossa in trentino agli albori, fatecelo sapere tramite sito@critn.it.(le)