Lo sport senza barriere
Che ci sia il sole, la pioggia, il vento o la neve, sono molte le associazioni che ci chiamano per fare assistenza alle più svariate manifestazioni sportive: l’onnipresente calcio, la pallavolo, il basket, il nuoto, l’equitazione, il motocross, il tiro con l’arco, le gare di bici, sport più o meno conosciuti e praticati. Una cosa però accomuna tutti: la voglia di fare di più e di superare i limiti. E quali limiti sono più invalicabili di quelli che alcune persone, nostri fratelli, cugini, figli hanno fin dalla nascita per colpa di una piccola eccentricità?
Sabato scorso abbiamo avuto la fortuna di assistere alla terza edizione di “Condividiamo lo Sport – giochi senza barriere”, memorial “Flavio Adami”, dove i ragazzi dell’ACS Canale hanno condiviso dei momenti di gioco e agonismo insieme ad altri ragazzi, quelli della cooperativa CS4 di Pergine e del Gruppo Sportivo Amici dello Sport di Lavis. Suddivisi in quattro squadre, rigorosamente formate da un po’ degli uni e un po’ degli altri, si sono sfidati in una serie di giochi ideati dagli animatori che hanno permesso a tutti di esprimere sia la propria voglia di stare insieme che il sano agonismo che deve comunque contraddistinguere ogni manifestazione sportiva che si rispetti.
Percorsi a ostacoli misti a giochini di abilità, giocati rigorosamente in gruppo, e attività più tradizionali come la “partita di basket” hanno fatto battere le mani più di una volta quando la palla entrava nel canestro o una coppia di concorrenti tagliava per primo il traguardo. Negli occhi di tutti i partecipanti la spensieratezza e la concentrazione che solo le vere competizioni sanno dare, con corpo e mente tesi e pronti per il giusto scatto, la finta, la ricezione di un passaggio. Oltre a questo si è sentita anche una enorme empatia permeare in campo tra i giovani dell’ACS Canale e i loro ospiti. “Cinque” di intesa per il passaggio riuscito, risa distensive per l’errore dell’avversario che portava alla fine di una azione pericolosa. Quattro squadre vere, fatte di compagni in quel momento tutti uguali, con un solo obiettivo comune: vincere! E a vincere sono stati tutti, premiati alla fine equanimamente; tutti si sono dimostrati i migliori in fatto di sportività nei confronti dei compagni di squadra e in quelli degli avversari. Vincente è stata la scommessa di organizzare una giornata come questa, dove da una parte c’erano dei ragazzi che tutti i giorni affrontano problemi e difficoltà tra le più svariate e dall’altra dei bambini-ragazzi che hanno avuto la possibilità di fare esperienza di fratellanza con realtà che troppo spesso sono confinate al di fuori della nostra quotidianità, che diamo per lontane o che consideriamo diverse.
Dopo la premiazione c’è stato il tradizionale momento di convivio con dolci, panini e bibite a rifocillare gli atleti e i tifosi. Come sempre, complice anche il bel sole, l’ambulanza ha preso posto d’onore nei confronti dei ragazzi che per curiosità o per esorcizzare qualche timore, si sono avvicinati alla nostra “31” (numero finale che contraddistingue quell’ambulanza) e pian pianino sono entrati a curiosare.
L’appuntamento con questi amici è all’anno prossimo, per la quarta edizione di questa giornata di sport senza barriere. (le)