A Bezzecca, una targa in omaggio a Louis Appia e al primo intervento sanitario della storia di Croce Rossa
Era il 21 luglio 1866. Sulla piana di Santa Lucia, a poche centinaia di metri da Bezzecca, i soldati deceduti e feriti si contavano a centinaia. A soccorrere chi aveva bisogno di cure, nel corpo e nello spirito, solo poche persone, per lo più donne e un parroco. Ed un chirurgo svizzero, che solo tre anni prima, a Ginevra, assieme ad altri quattro – Henry Dunant, Gustave Moynier, Henry Dufour, Theodore Maunoir – aveva gettato le basi per la nascita di quella che sarebbe poi diventata la più grande organizzazione umanitaria del mondo.
Appresa l’imminenza di quella che poi sarebbe passata agli annali come la Battaglia di Bezzecca, combattuta sulla piana di Santa Lucia tra l’esercito austroungarico e gli uomini di Giuseppe Garibaldi, il chirurgo svizzero Louis Appia, co-fondatore della Croce Rossa, si era infatti portato in valle di Ledro per prodigarsi – assieme ai suoi collaboratori (altri quattro chirurghi volontari ed alcune infermiere) – alla cura delle centinaia di feriti che dopo quello scontro confluirono, per tre giorni e senza tregua, sul sagrato e all’interno della chiesa di San Bartolomeo di Tiarno di Sotto. Fu qui che Louis Appia provvide, per la prima volta nella storia, ad allestire un ospedale da campo, indicato già a quel tempo con il termine di “ambulanza”.
Da quel giorno sono trascorsi ben 153 anni, duranti i quali la Croce Rossa Internazionale è cresciuta, nel numero di Paesi aderenti, di volontari, di attività promosse a favore del prossimo. Per celebrare l’anniversario di quella data e rendere omaggio ai caduti di tutte le guerre, oggi – 21 luglio 2019 – in piazza Garibaldi a Bezzecca si è tenuta la Commemorazione ufficiale. Ad aggiungere valore all’annuale appuntamento con la memoria, dopo il saluto delle autorità si è svolta la cerimonia di svelamento e consegna di una lapide commemorativa del soccorso prestato dai primissimi volontari della neonata Croce Rossa Internazionale ai feriti della battaglia garibaldina, alla quale hanno preso parte una rappresentanza dell’associazione svizzera che porta il nome del medico co-fondatore del Movimento ed un discendente di Louis Appia. Nei prossimi giorni la lapide sarà collocata su di un muro della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo di Tiarno di Sotto, la stessa che quel lontano giorno accolse morti e feriti ma anche la prima opera di soccorso sanitario svolta da volontari di Croce Rossa.
pm