Croce Rossa in ascolto: 17 nuovi operatori psicosociali per il Trentino
Importante, utile e per niente scontata: la capacità di ascoltare è una qualità che poche persone possiedono e che pochissime riescono a condividere con gli altri. All’interno di questo quadro tutt’altro che incoraggiante, c’è però una buona notizia: con un po’ di predisposizione e molta buona volontà è possibile “allenarsi all’ascolto”, diventando bravi al punto tale da trasformare questa abilità in un dono speciale da regalare a chi ne ha più bisogno. Non ci credete? Allora provate a chiederlo ai 17 volontari trentini che il mese scorso hanno superato l’ultima sessione d’esame per diventare ufficialmente Operatori Psicosociali di Croce Rossa (OPS).
Un percorso davvero impegnativo il loro; iniziato a gennaio 2017 e caratterizzato da 40 ore di formazione in aula e 30 di attività pratica sul territorio. Ben 70 ore complessive dunque, per mettersi alla prova e approfondire le proprie conoscenze su quella che per funzionare deve essere prima di tutto una competenza professionale di alto profilo. Frequentemente coinvolta in dinamiche complesse, all’interno delle quali il fattore psicologico gioca un ruolo cruciale e costantemente esposta a innumerevoli e imprevedibili pressioni esterne, la figura dell’Operatore Psicosociale di Croce Rossa necessita infatti di una motivazione, una preparazione e una determinazione molto forti per risultare efficace. Ciò comporta che non tutti siano adatti a ricoprire questo ruolo e che le competenze acquisite “studiando” debbano sempre essere rafforzate dalla predisposizione caratteriale. Ignorare un’inclinazione incompatibile con questo incarico potrebbe difatti esporre una persona al pericoloso rischio di accumulare alti livelli di stress.
Maxi-emergenze e percorsi di inclusione sociale con i vulnerabili sono i principali contesti in cui operano questi particolari soccorritori, capaci di trasformare la loro presenza e la loro vicinanza in un dono dal valore inestimabile. Sperimentando sulla propria pelle la delicatezza e la potenza della condivisione come strumento per alleviare le pene umane, gli Operatori Psicosociali di Croce Rossa sono infatti in grado di accogliere e accompagnare le sofferenze emotive aiutando le persone a recuperare la capacità e l’energia necessaria per superare le difficoltà, andare avanti e non lasciarsi piegare dai momenti bui della vita. Ecco perché non è raro scorgere, dopo un terremoto o un evento catastrofico, un operatore impegnato a parlare con una vittima che ha perso tutto e che probabilmente, privata anche di quella presenza amica al suo fianco, si lascerebbe inghiottire da una tristezza infinita.
Tuttavia il ruolo degli Operatori Psicosociali non si esaurisce solo nel rapporto con le vittime: fra i loro compiti principali infatti, c’è anche quello di prendersi cura dei colleghi, alleggerendoli quando possibile di quei pesi che il contatto quotidiano con la sofferenza degli altri comporta, offrendo sostegno e supporto concreti, affiancandoli in una vasta gamma di interventi e operando con loro in sinergia.
Motivata dal motto di Pascal “La maniera di dare val più di ciò che si dà!”, la straordinaria squadra del Trentino conta oggi 40 elementi tra psicologi dell’emergenza e Operatori Psicosociali e continuerà, anche grazie alla nuova linfa assorbita lo scorso dicembre, a rimanere vicino a tutti coloro che ne avranno bisogno, senza parlare troppo… semplicemente restando in ascolto. (jr)