Aiuti concreti con viveri e vestiti
Una delle attività di maggior successo per quanto riguarda quelle portate avanti nel nostro comitato per attuare l’obiettivo strategico dell’inclusione sociale è sicuramente quella della raccolta e distribuzione di generi alimentari, fatta in autonomia o in sinergia con altre associazioni.
Nel corso del 2018 sono stati ben 12 i gruppi che hanno fatto di questa attività un cardine del loro volontariato con ben 159 volontari che sono stati attivi per ben 4.259 ore nella raccolta, in alcuni casi, e nella distribuzione di pacchi con alimenti destinati alle famiglie che, segnalate dagli assistenti sociali, stanno vivendo in condizioni di difficoltà economica. Questo enorme impegno, che prevede una attenta gestione dei beni, si traduce in numeri sorprendenti che fanno una fotografia molto sbiadita di quello che è il fenomeno della povertà in Italia e anche in Trentino.
Alcuni dati ISTAT raccolti dal giornale L’Adige in un suo articolo di martedì 10 settembre ci dicono che nel 2018 il tasso di povertà sul territorio Trentino era attestato intorno al 9.8% della popolazione.
Nel territorio in cui 12 gruppi si occupano di distribuzione viveri, sono più di 250 le famiglie aiutate per un totale che supera le 850 persone aiutate con continuità e quasi 900 totali di cui 300 sotto i sedici anni. Sembrano numeri esigui ma si possono tradurre negli abitanti di un paese delle valli trentine e rispetto ai 55.000 poveri stimati dall’istituto di statistica sono circa l’1,5%.
Danno un’idea di cosa possa dire aiutare tutte queste persone anche i numeri relativi al materiale consegnato: 17 q di biscotti secchi, 8 q di alimenti per l’infanzia, quasi 20 q di farina, 17 q di pasta e oltre 20 di riso e molti altri per un totale complessivo che per poco non raggiunge i 170 q di alimenti consegnati.
Oltre al cibo, capita di consegnare anche qualche vestito donato ancora in ottimo stato. Succede nel gruppo di Trento che nello sportello di ascolto, una iniziativa molto importante e longeva, ha un contatto privilegiato con i vulnerabili della città. Oltre che alcune persone particolarmente bisognose, nel 2018 sono state vestite anche le persone in attesa di regolarizzazione ospitate nella struttura di Marco a Rovereto e nelle residenze Fersina e Adige a Trento. Anche qui numeri importanti con circa 300 persone alle quali sono stati garantiti dei vestiti sia estivi che invernali che aiutano a mantenere una dignità umana necessaria quando si è lontani da casa e gestiti in certi casi come numeri.
Anche il gruppo della valle del Chiese grazie all’iniziativa “di mano in mano” – una specie di mercatino del riuso di vestiario e accessori – aiuta persone bisognose ad avere vestiti dismessi ma ancora utilizzabili.
Il nostro impegno continua naturalmente ogni giorno perché questa attività non è una di quelle che si fa saltuariamente ma deve essere continuamente portata avanti. Le famiglie con problemi di indigenza a noi segnalate crescono e quest’anno, nel 2019, nel solo comune di Trento siamo passati da 24 a 33 famiglie seguite perché segnalate dai servizi sociali. Molte altre sono invece aiutate tramite altre persone nostre fidate (nostri volontari, loro conoscenti o amici) o associazioni (parrocchie per esempio) che si fanno tramite per situazioni temporaneamente difficili e quindi non sempre compatibili con l’iter burocratico che regolamenta l’azione dei comuni e dei suoi uffici.
Spesso la povertà è solo un sintomo di malesseri che l’hanno provocata ma sicuramente è una delle fiere più feroci della nostra società perché partorisce spesso in situazioni di impotenza la delinquenza. (le)