A Bezzecca cerimonia in ricordo di Louis Appia, il primo chirurgo di guerra
Cosa rappresentò il primo storico intervento ufficiale della Croce Rossa a sostegno dei feriti avvenuto nella battaglia di Bezzecca, nella Terza Guerra d’indipendenza dell’Italia, lo testimoniò lo stesso Giuseppe Garibaldi nella lettera inviata nel luglio 1866 alla neonata associazione “…Signori, che dirò io a degli uomini come voi, la cui missione sublime è il sollievo dell’umanità sofferente, a voi la cui abnegazione ha tanto contribuito a diminuire le pene dei miei camerati feriti? Che Dio vi benedica, e che Egli benedica tutti gli uomini benefici che appartengono alla vostra santa istituzione! Io sarò felice se voi mi vorrete considerare per la vita il vostro devoto e riconoscente confratello…”
L’opera del medico svizzero Louis Appia – che per primo organizzò un intervento sul campo per prestare soccorso proprio ai feriti di Bezzecca nel 1866 – è stata ricordata nella Chiesa-ossario colle Santo Stefano a Bezzecca dai rappresentanti delle società Société Henry Dunant e Société Louis Appia, intitolate alla memoria di due tra i Fondatori della Croce Rossa. Una corona d’alloro è stata deposta proprio sul luogo teatro della battaglia tra i Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e le truppe Austro-Ungariche.
In occasione del duecentesimo dalla nascita del medico svizzero i delegati della Croce Rossa hanno deciso di fare visita ai luoghi che furono teatro non solo di grandi battaglie storiche ma anche della nascita del più grande movimento di volontari presente al mondo. Nella delegazione giunta in Valle di Ledro vi sono i discendenti di Gustave Moynier, che fu Presidente del Comitato ginevrino dal 1864 per circa 40 anni, e del medico Louis Appia, di fatto il primo chirurgo di Guerra sotto l’egida della Croce Rossa. Gli esponenti sono stati in questi giorni in Italia, e in particolare in Trentino, per un viaggio di studio con tappe a Solferino, a Castiglione delle Stiviere, in Valle di Ledro e in Valle del Chiese, allo scopo di approfondire il lavoro del medico svizzero.
Vi sono delle piccole divergenze storiche su dove avvenne di fatto l’esordio della presenza della Croce Rossa – se in qualche battaglia minore in Germania o proprio in Valle di Ledro – ma quello che appare innegabile è che Louis Appia nella campagna garibaldina di Bezzecca fu impegnato nel tentativo di salvare la vita ai soldati feriti (451), che sino a quel momento al termine delle battaglie molto spesso venivano lasciati feriti e agonizzanti sui luoghi degli scontri. I membri della Società Louis Appia creata a Ginevra con il solo scopo di curare manifestazioni, convegni e iniziative per diffondere la conoscenza della figura di Louis Appia, hanno ricordato questo coraggioso medico con la deposizione di un omaggio floreale alla Chiesetta di Santo Stefano, sul colle che sovrasta Bezzecca, luogo della Valle di Ledro famoso per l’affermazione “Obbedisco” scritta da Garibaldi a Vittorio Emanuele II al termine della vittoriosa battaglia contro gli austriaci in risposta all’ordine di fermare ogni azione bellica.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche i vertici della Croce Rossa del Trentino, lo storico Gianni Poletti, e l’assessore Fabio Fedrigotti in rappresentanza del Comune di Ledro. All’hotel Silvana c’è stata poi la proiezione del documentario “Sulle tracce di Garibaldi” che racconta in circa 30 minuti l’avventura dell’”Eroe dei due mondi” in Valle di Ledro e in particolare della battaglia del 16-21 luglio 1866.
Gli ospiti hanno inoltre visitato la Chiesa di San Bartolomeo a Tiarno di Sotto, nel 1866 utilizzata come ospedale per i feriti e il luogo dove sorgeva il Forte Ampola. Accompagnati dallo storico Gianni Poletti si sono quindi trasferiti in Valle del Chiese: a Pieve di Bono, a Cimego (al Monumento adiacente il Ristorante Aurora) e a Storo con una visita a Palazzo Cortella, il Municipio, sede del Quartiere Generale dal 14 al 24 luglio 1866 e dove Appia si presentò a Garibaldi al suo arrivo in zona.
(pm)
Articolo del giornale Trentino.
Articolo del giornale online l’Adigetto.
Articolo sul giornale online Gazzetta delle valli.
Articolo del giornale online Secolo Trentino.