Serata sulla dipendenza da gioco d’azzardo? Scommessa vinta!
Un milione e 800 mila giocatori a rischio, 800 mila dipendenti dal gioco d’azzardo! Una spesa media pro-capite in Italia di circa millecinquecento euro, neonati compresi. Questa la realtà delineata dal dott. Michele Zagni, psicologo esperto di dipendenze da gioco d’azzardo, e dalla dott.ssa Monica Sadler, educatrice e referente del tavolo nazionale CRI per le dipendenze .
Ad ascoltarli c’erano circa 50 persone ospitate presso l’auditorium dell’Istituto Comprensivo Pergine 1 (Scuole don. Milani) di Pergine (qui potete trovare l’articolo di presentazione).
L’interesse è stato grande, soprattutto quando il focus si è concentrato sulla realtà provinciale e di alcuni centri significativi. La fotografia portata ha mostrato realtà relativamente dissimili, differenziate in aree che evidenziano i flussi di turisiti. Nelle zone dove il turismo è più sviluppato, la spesa procapite in queste attività risulta indubbiamente superiore.
Ma che cosa è il “Gioco d’azzardo”? La locuzione deriva dalla parola araba “az-ahar” che significa dado. In antichità infatti i giochi coi dadi erano diffusissimi. La definzione più intuitiva è quella di gioco o attività non produttiva nel quale si investono dei soldi affidando alla probabilità, in quanche modo, la possibilità di vincere una somma superiore di denaro. Lo stato italiano lo vieta esplicitamente ma escamotage lessicali permettono il fiorire di una innumerevole quantità di varianti che fanno comodo anche allo stato stesso che guadagna vendendo le licenze.
Lotterie varie, schedine, videoslot, pocker online, scommesse sportive e gli oltre 50 tipi di gratta e vinci si portano via dalle tasche dei Trentini 658 milioni di euro che si traducono in 2.811 € a famiglia. Cifre importanti, spesso incredibili per chi non frequenta questo mondo per certi versi nascosto, ma alla luce di tutti. I numeri sono però indicativi di una realtà molto diffusa, forse più di quello che ci si aspetti.
(le)
Aggiornamento 1: riportiamo articolo del giornale “l’Adige” del 24 febbraio 2018
Aggiornamento 2: su suggerimento della dott.ssa Sadler, togliamo il temine ludopatia e lo sostituiamo con “dipendenza da gioco d’azzardo“. Ci dice Monica: “Ludopatia significa malattia del gioco invece il gioco non é un problema, lo é l’azzardo”.